Pinacoteca Accademia dei Concordi


San Luca

Pietro Mattoni detto Pietro della Vecchia (Venezia 1603-1678)
Tavola, cm 37 x 29
Rif. FA.RO.T0063

Non si conosce la provenienza di questa tavoletta che non è citata da Bartoli nella collezione Silvestri. L’individuazione del personaggio è suggerita dalla parola “Lucam” che si legge nella scritta non del tutto decifrabile. Fiocco (1924) giustamente la assegna a Pietro Vecchia, trattandosi di un tipico esempio di quelle teste grottesche del pittore veneziano che si ritrovano spesso nei suoi dipinti allegorici. Presenta affinità con la Tota del Battista già nella collezione Papafava di Padova, apparsa sul mercato antiquario (Mostra dell’antiquariato, Firenze 1975, p. 348). Appartiene probabilmente alla tarda attività quando la stesura pittorica si fa più liquefaccia e filante per rendere “fisionomie stravolte, in figure legnose e burattinesca” (R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento, Milano 1981, p. 179). L’atteggiamento dell’evangelista di profilo e con la mano destra indicante è lo stesso della Venere del dipinto con Marte e Venere del Museo d’Arte di Bucarest. Inoltre è simile a quello del David del dipinto con Davide Uria di collezione privata veneziana (cfr. B. Aikema. Pietro Vecchia. A profile, in «Saggi e Memorie di Storia dell’Arte», 14, Firenze 1984, fig. 70).

Bibliografia

  1. Fiocco, Raccolte del Seminario Vescovile di Rovigo, ms., 1924, n. 40, (Biblioteca del Seminario Vescovile). G.M. Pilo, in C. Donzelli-G.M. Pilo, I pittori del Seicento veneto, Firenze 1967, p. 412.

A.R. – P.L.F.