Pinacoteca Accademia dei Concordi


Noli me tangere

Francesco Migliori (Venezia 1684-1734)
Tela, cm 37,5 x 30
Rif. FA.RO.T0713

Bartoli (1793) ricorda così i due dipinti nella collezione Silvestri: “I due Quadretti uno col Redentore seduto al Pozzo, che alla Samaritana favella, e l’altro con il medesimo

Redentore, che apparisce alla Maddalena dopo la sua Risurrezione, sono assai galanti operette di Francesco Migliori Veneziano”. Erano sulla “facciata delle finestre” del “Gabinetto” del palazzo Silvestri. Il conte Rinaldo (1794) li elenca col nome del Migliori e li valuta 4 zecchini. In seguito vengono confermati a questo pittore veneziano da Fiocco (1924) e da Donzelli (1957). Sono pervenuti in cattive condizioni di conservazione. Tuttavia sembra plausibile l’autografia del Migliori, “personalità fertile e vivace” (R. Pallucchini, La pittura veneziana del Settecento, Roma-Venezia 1960, p.149) ma di secondo piano nell’ambito del primo Settecento veneziano tanto ricco di fermenti, che unisce la lezione guardesca al tocco riccesco. Qui l’artista sembra riferirsi iconograficamente, con il Noli me tangere, al dipinto di Luca Giordano con lo stesso soggetto, già nella chiesa di Santa Caterina a Padova (W. Arslan, Studi sulla pittura del primo Settecento veneziano, in «Rivista d’Arte» 1936, p. 49). Per la datazione si pensa alla tarda produzione del pittore.

Bibliografia

  1. Bartoli, Le pitture, sculture ed architetture della città di Rovigo, Venezia 1793, pp. 256-257. R. Silvestri, Quadri esistenti in casa Silvestri con i loro pressi secondo l’opinione del Possessore, ms., 1794, c. 6, (Biblioteca dell’Accademia dei Concordi). G. Fiocco, Raccolte del Seminario Vescovile di Rovigo, ms., 1924, nn. 55, 79 (Biblioteca del Seminario Vescovile). C. Donzelli, I pittori veneti del Settecento, Firenze 1957, p. 161. R. Pallucchini, La pittura nel Veneto.Il Settecento, Milano 1996, p. 76.

A.R. – PL.F