Pinacoteca Accademia dei Concordi
La flagellazione di Cristo
Ermanno Stroiffi (attribuzione) (sec.XVII)
Tela, cm 71 x 58
Rif. FA.RO.T0681
Dovrebbe essere il quadro che Bartoli (1793) vede in casa Biscaccia-Carrara e descrive così: “Il Redentore flagellato alla colonna, bellissimo nudo, co’ manigoldi bizzarramente atteggiati, e mossi, è fattura lodevolissima di Jacopo Palma il giovane”. Figura nell’inventario manoscritto della collezione Silvestri, dove è ribadito il nome di Palma. Fiocco (1924) lo riferisce invece ai modi di questo pittore, mentre Semenzato (1966) lo ritiene decisamente suo (probabilmente opera giovanile). Ruggeri (1972), dopo avere ricordato un orientamento di Pallucchini verso lo Schiavone, comunicato oralmente a Ragghianti (1939-1940), attribuisce il dipinto a Bernardo Strozzi e lo colloca agli inizi del soggiorno veneziano del pittore (fine del 1630), segnalando due varianti e affiancandoli Il tributo della moneta di questa pinacoteca (n. 33). L’indicazione verso lo Strozzi sembra accettabile, ma si avverte una debolezza nella stesura e negli accordi cromatici che non convince dell’autografia. E’ probabilmente un’opera dell’ambito dello Strozzi di area veneta, che in via di ipotesi può essere riferita ad Ermanno Stroiffi per certe consonanze con la pala raffigurante la Vergine e Santi della chiesa dell’O. spedaletto di Venezia.
Bibliografia
- Bartoli, Le pitture, sculture ed architetture della città di Rovigo, Venezia 1793, p. 177. G. Fiocco, Raccolte del Seminario Vescovile di Rovigo, ms. 1924, n. 28, (Biblioteca del Seminario Vescovile). C. Semenzato, Guida di Rovigo,
Vicenza 1966, p. 197. Inventario della collezione Silvestri (sec. XIX), n. 64. U. Ruggeri, Le collezioni pittoriche rodigine in L’Accademia dei Concordi, Vicenza 1972, p. 56, fig. 29.
A.R.