Pinacoteca Accademia dei Concordi
Incontro di Cristo con le Marie
Lazzaro Bastiani (Venezia, c.1425/30-c.1512)
Tempera su Tavola, 37,5 X 45 cm
Rif. FA.LU.T0542
La tavola fu ricordata come opera di Andrea Mantegna dal Biscaccia (1846); un’attribuzione che poi, nella letteratura locale, fu ridimensionata in quella a Scuola padovana del Quattrocento. Il Bernardini (1905) propose il nome del Bonsignori; il Berenson (1932) quello di Jacopo da Montagnana per questa, come pure per un’altra tavoletta, che egli cita come a Vienna, ma tornata dal 1919 alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, raffigurante l’Orazione nell’orto.
Fu il Moschetti (1934-39) a capire per primo che esse andavano riunite in un’unica predella, originariamente nel monastero di S. Lorenzo a Venezia. Per lo studioso si trattava tuttavia di un allievo del Bastiani, non già del maestro; ma simile idea sembra ai nostri giorni insostenibile, per la migliore messa a fuoco della pittura di Lazzaro. Il Bastiani vi si mostra infatti nella sua tarda attività, dopo il 1490, come giustamente indicava la Collobi: probabilmente in tempi prossimi al disegno per l’arazzo nella sacrestia della Basilica veneziana della Salute. Come in questo, si avverte nella nostra tavola quella geometrizzazione spigolosa del segno, che è probabile indice di una pratica incisoria, della quale sarebbero prova i cosiddetti
Tarocchi del Mantegna, riferitigli dal Longhi fin dal lontano 1935 (ed. 1968, p. 122). In ogni caso, quelle partiture prospettiche rade ed elementari, fatte di pochi indici di profondità (qualche albero, edificio, roccia, e figura umana), sono del tutto caratteristiche dell’ultimo tempo di Lazzaro Bastiani.