Ritratto di giovane
Andrea Previtali (Berbeno 1480- Bergamo 1528)
Olio su tavola, 24,5 x 19,5 cm

Rif. FA.LU.T0113

Non identificabile nell’elenco del Biscaccia, il ritratto appare per la prima volta nell’inventario del 1930 con l’etichetta di «Scuola di Giovanni Bellini», ripetuta anche nella Guida del 1931 ed in quella del 1953. Secondo il Romagnolo (1981), l’opera sarebbe identificabile con una tavola, di uguali dimensioni, citata nell’elenco del legato Silvestri.

L’attribuzione oggi corrente al Previtali spetta al Berenson (1932), che lo definisce opera giovanile. Lo Heinemann (1962), accettandola, fa notare che la tavola è probabilmente rimpicciolita; e propone una datazione attorno al 1504 per confronto col Matrimonio mistico di S. Caterina della National Gallery di Londra (n. 1409), eseguito in quell’anno. Ma la forte struttura volumetrica e le qualità di stesura fanno ritenere meglio giustificato I’accostamento alla Madonna col bambino e donatore del Museo Civico di Padova, datato 1502; un dipinto ancora ortodossamente belliniano, con qualche traccia del gusto del Boccaccino, ma senza ancora quelle aperture basaitiane, di più slargata e torpida integrità volumetrica, che già si affermano nell’opera del 1504. Per tale motivo non ci sembrano accettabili i paralleli istituiti dal Ruggeri (1972) con la giovinezza del Lotto, a sostegno della data 1504; la conversione lottesca del Previtali sembra avvenire, infatti, soltanto nel

secondo decennio del Cinquecento. Tuttavia l’estemporanea felicità d’immagine raggiunta dall’artista nel fotografare la psiche timida e rustica, fiduciosa e prensile insieme di questo personaggio, sembra dare qualche frutto, alcuni anni dopo, nella impostazione molto simile scelta da Palma il Vecchio per il suo Ritratto di giovane della Borghese, a Roma, datato 1510.